Orso Marsicano ucciso. 23-07 L’imputato dovrà risarcire il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Orso Marsicano
Orso Marsicano - Ph. @gianpierocutolo

Riconosciuto il risarcimento alle parti civili.

(ANSA) – L’AQUILA, 23 LUG 2020 – Dovrà risarcire il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, oltre ad altre associazioni che si erano costituite parte civile, l’uomo che uccise a fucilate un orso marsicano a Pettorano sul Gizio nel 2014: a stabilirlo è stata la Corte d’Appello dell’Aquila che pur dichiarando inammissibile il ricorso presentato contro l’assoluzione di primo grado sancita dal Tribunale di Sulmona nel 2018, ha riformato le statuizioni di natura civile condannando l’uomo al risarcimento da calcolarsi in separata sede.

Le parti civili da risarcire, oltre al Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise sono la Lega Antivivisezione, Pro Natura Abruzzo, Associazione Salviamo l’orso e il WWF: i giudici hanno deciso per una provvisionale di tremila euro, condannando l’uomo al pagamento delle spese processuali del doppio giudizio che ammontano a circa 18 mila euro. (ANSA).

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Orso Marsicano – Ph. @gianpierocutolo

Orso marsicano

Ursus arctos marsicanus

Classe: Mammiferi (Mammalia)

Ordine: Carnivori (Carnivora)

Famiglia: Ursidi (Ursidae)

Dimensioni: Mediamente un orso maschio adulto ha un peso che si aggira intorno ai 140 – 210 kg (le femmine sono più piccole) ed una lunghezza massima di 150 – 180 cm.

Vita: 35-40 anni

Habitat: Il bosco rappresenta l’habitat più importante per l’Orso: in esso trova rifugio, tranquillità e cibo. Non è raro comunque che l’Orso frequenti, a seconda delle stagioni, le praterie di alta quota o i coltivi di fondovalle. Trattandosi di un animale onnivoro (che si nutre cioè sia di sostanze vegetali che animali), l’Orso riesce ad adattarsi a diversi tipi di habitat, purché tranquilli e sicuri.

Cosa mangia: L’orso è un animale onnivoro, si nutre cioè sia di piante che di animali, anche se la sua dieta è costituita per l’80% da vegetali. La sua alimentazione varia stagionalmente a seconda di ciò che la natura offre: bacche e frutti di bosco, insetti e larve, miele, carcasse di animali.

Riproduzione: A maggio inizia per gli orsi il periodo degli amori.
Sia i maschi che le femmine possono accoppiarsi con più individui nella stessa stagione e di conseguenza i piccoli di una stessa cucciolata possono essere di padri diversi.

Piccoli: A febbraio, durante il periodo di latenza invernale, la femmina partorisce da 1 a 3 cuccioli. Al momento della nascita i piccoli pesano meno di 500 grammi e dipendono completamente dalla mamma. Grazie al latte materno che è particolarmente ricco di grassi, gli orsacchiotti riescono a crescere rapidamente per affrontare lo svezzamento in l’estate.
I piccoli rimangono con la madre per più di un anno.

Curiosità: L’Orso ha un udito molto sviluppato ed un olfatto acutissimo che lo aiuta nella ricerca del cibo. A differenza dell’olfatto e dell’udito, la vista è invece piuttosto mediocre. Il verso dell’Orso si chiama ruglio.

Note: Ai primi freddi, quando il cibo comincia a scarseggiare, gli orsi vanno alla ricerca di un rifugio asciutto e sicuro dove trascorrere l’inverno. Nella tana l’Orso cade in una specie di letargo che gli consente di far fronte alle basse temperature e alla mancanza di cibo. Non si tratta di un letargo vero e proprio: a differenza di altre specie, gli orsi mantengono un buon grado di reattività agli stimoli esterni e possono addirittura uscire fuori dalla tana durante le belle giornate invernali. In questo periodo non si alimentano e sopravvivono grazie al grasso accumulato in autunno che funziona sia come riserva energetica che da isolante termico.

Nel Parco: Simbolo del Parco d’Abruzzo, l’orso bruno marsicano è una sottospecie differenziata geneticamente dagli orsi delle Alpi e dunque rappresenta un endemismo esclusivo dell’Italia centrale. Grazie ai monitoraggi genetici si è potuta stimare una popolazione di circa 50 esemplari con un intervallo tra 45-69 nel territorio del Parco e zone limitrofe.

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